Aporia
"E adesso dove? Quando? Chi? Senza chiedermelo. Dire io. Senza pensarlo. Chiamarle domande, ipotesi. Procedere innanzi, e, questo, definirlo andare, definirlo procedere. Può darsi che un giorno, fatto il primo passo, io ci sia semplicemente rimasto: rimasto, dove, invece di uscire, com’era mia vecchia consuetudine, per trascorrere giorno e notte il più lontano possibile da casa mia, ma non era poi tanto lontano. Può essere cominciato così. Non mi rivolgerò più domande. Si ritiene soltanto di riposarsi, per poter agire meglio in seguito, o senza riposti pensieri, ed ecco come in pochissimo tempo ci si trova nell’impossibilità di fare più nulla. Poco importa in qual modo questo sia accaduto. Questo, dire questo, senza sapere che cosa. Forse ho soltanto ratificato un vecchio stato di fatto. Ho l’aria di parlare, non sono io, di me, non è di me. Alcune generalizzazioni, tanto per cominciare. Come fare, come farò, che cosa devo fare, nella situazione in cui mi trovo, e in quale modo procedere? Per pura aporia ovvero per affermazioni e negazioni che saranno man mano infirmate presto o tardi. Questo in linea generale. Ma devono esserci altri espedienti. Se no ci sarebbe da disperare di tutto. Ma c’è, da disperare di tutto. C’è da osservare, prima di proseguire, che io dica aporia senza sapere che cosa voglia dire. Ma si può essere efetici non a propria insaputa? Non so. I si e i no , è diverso, mi torneranno in mente a mano a mano che progredirò, e anche il modo di defecarci sopra, o presto o tardi, come un uccello, senza dimenticarne uno solo. Lo si dice. Il fatto sembra essere, se nella situazione in cui mi trovo si può ancora parlare di fatti, non soltanto che avrò da parlare di cose delle quali non posso parlare, ma anche, e questo è più interessante, che io, non so più, non importa. Comunque, sono costretto a parlare. Non tacerò mai. Mai." Samuel Beckett
2 commenti:
Adoro Samuel Beckett
anche io :D
besos rojos
ladytux
Posta un commento