domenica, agosto 06, 2006

finestre e luci

Ho sempre avuto una mania, ascoltare ed osservare ed immaginare la vita degli altri.
Forse perchè la mia non mi piaceva, o semplicemente, visto che la mia di vita tutto sommato non era male, di vedere quante altre vite erano possibili.
Stralci di vita rubati guardando una finestra illuminata alle 5 di mattina, vite ricreate con la fantasia, qualcuno è sveglio, dovrà andare al lavoro, dove come per quale scopo, e saltellando da una finestra ad un’altra, da un auto che passa in strada ai pendolari sul treno, riempire la stanza di vite, storie, realtà, felicità e tristezze.Diapositive di un'umanità sconosciuta ma reale, diapositive a colori, perchè la fantasia non puo' essere bianca e nera.
Forse é un gioco che fanno tutti I bambini, io lo faccio ancora, arrivo alla stazione della metro un’ora prima, guardo gli stranieri montare le loro bancarelle, con pazienza, con meccanicismo e con lo sguardo di chi "che schifo la vita, ma che bella la speranza" lo sguardo di chi troppe ne ha dovute vedere subire e passare, ma che non si arrende, perchè se per me che guardo una vita fatta di notti in un furgone d’estate e d’inverno è qualcosa di impossibile da sostenere, un fallimento da non pensarci nemmeno per gioco, per amir quello non sarà il paradiso, ma è sicuramente un obiettivo raggiunto.
Non ho visto lo schifo e i drammi che lui conosce, non ho sentito le ferite e i dolori che ha conosciuto e mentre lui si alza la mattina caparbio io passo mezz’ora nel letto ad inventare scuse per non uscire perchè piove un po’.
Forse il passare il tempo ad inventare vite e storie una cosa buona la fa, ti fa mettere presto nei panni degli altri, non completamente, ma riesce a darti una seconda visione, sempre in ogni caso ed oggi il meccanismo è automatico.
Non basta a non farmi passare il tempo a maledire la pioggia, ma basta per farmi rispettare Amir e il resto dei suoi compagni nel mondo, più di me; mi ha insegnato ad avere un po’ di umanità in piu’ ed è la lezione più importante che possa aver imparato finora.
Essendo pero’ umana, se non siete sfigati, con una macchina poverella, ma mi tagliate la strada con un cayenne alle otto di mattina, quando a me è finito il caffè l’acqua della doccia é uscita fredda e pretendete anche di aver ragione, non vi aspettate dolci parole ecumeniche

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