lunedì, dicembre 24, 2007

Buone feste

Il blog chiude per ferie.
Qualcuno festeggerà il Natale religioso, qualcuno ne approfitterà per dormire e abbuffarsi, qualcuno per stare con la famiglia (naturale, innaturale, acrobatica o come la si vuol definire, conta l'affetto che c'è alla base) qualcuno ne approfitterà per aiutare il prossimo...
Inevitabilmente tutti lo sentiamo e lo subiamo.
Come letterina a babbonatale io lascio questa che sia di stimolo per tutti


LENTAMENTE MUORE

Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che
fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi e’ infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia
aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o
della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non
risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere
vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto
di respirare.

Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
splendida felicita’.

Pablo Neruda

Auguroni, ladytux

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Perbacco... ma allora la precarietà è una cosa buona!
un sorriso, nip

BC. Bruno Carioli ha detto...

L'ardente pazienza, non la rassegnata apatia.