sabato, dicembre 15, 2007

16-12-1969-Come' e' morto Pinelli




E' circa la mezzanotte di lunedi' 15 dicembre 1969. Un uomo discende lentamente lo scalone principale della questura di milano. Giunto nell' atrio dell' ingresso principale di via Fatebenefratelli si ferma un momento, accende una sigaretta. E' indeciso se uscire, andarsene a casa, oppure rimenere ancora qualche minuto, fare un'attimo il giro negli uffici della squadra mobile che stanno li' di fronte a lui, dall'altra parte del cortile. Sono giornate faticose queste per i cronisti milanesi e lui in particolare si sente stanco, avvilito: si sa gia' che nella mattina e' stato arrestato un'anarchico di nome Valpreda; c'entrera' davvero con le bombe di Piazza Fontana? E poi nelle camere di sicurezza della questura, nelle stanze al quarto piano dell' ufficio politico ci sono ancora almeno un centinaio tra anarchici e giovani della sinistra extraparlamentare che da tre giorni, dal venerdi' delle bombe, sono sottoposti a continui interrogatori. (il resto qui)

Che si faccia memoria, visto che ovviamente tentano di riscrivere la storia ed in modo brutale.


Ma più che una lapide, preferiamo la foto del Compagno Pino.
Francobollo prodotto dalle Avamposte italiane in contemporanea con l'uscita del francobollo per il Commissario Calabresi.
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho tentato di rendere omaggio a Pinelli oltre che alle vittime di Piazza Fontana con la mia tesi che trovate se volete al link:
http://files.filefront.com/PDFonlinepdf/;9241204;/fileinfo.html.
Ormai è accertato dai documenti processuali che Pinelli fu ucciso, lo dice nientedimeno che il defunto senatore Taviani nel 1997 alla Commissione Stragi in seduta segreta, peccato che in epoca di disinformazione e revisionismo berlusconiano ecc. non si trovi il modo di dirlo pubblicamente e chiedere doverosamente la riapertura del caso. Insieme a Pinelli dalla finestra qualcuno ha voluto ammazzare lo stato di diritto, noi dovremmo rimboccarci le maniche e ricostruire una vera democrazia in questo paese, qualcuno ci ha scippato dei nostri diritti fondamentali, ma è nostro dovere-diritto chiedere verità e giustizia per le vittime e il rispetto dei diritti inalienabili di tutti. Forse arriverà un giorno che il Comune di Milano si vergognerà per la targa del revisionismo contro pinelli e la sua famiglia e la farà sparire. Forse se ci rimbocchiamo insieme le maniche un giorno in nome delle vittime compreso Pinelli anche se c'è smog a Milano risentiremo il fresco profumo di libertà perchè saremo riusciti come popolo a fare giustizia di tanto sangue versato e che ancora sembra macchiare le strade di questa nostra amata terra, là dove sono stati cinicamente ammazzati tanti nostri connazionali, tanta gente che è stata barbaramente annientata nel pieno di un esistenxa che amava, di un lavoro che amava, per ideali in cui ha creduto fino allo scoppio della bomba o del missile che l'ha fatto a pezzi. Scusate lo sfogo.Laura Picchi

ladytux ha detto...

Ma grazie! Non solo me lo prelevo subito, ma domani lo metto anche tra i link e ci faccio un post.
Sul resto, ovviamente d'accordissimo!
besos rojos
ladytux