martedì, aprile 17, 2007

Compagni, se non ora quando?

Dai documenti del Comitato Centrale del Partito dei Comunisti italiani, riporto dei passi che dovremmo un po' tutti leggere e ricordare.

Perchè dopo le parole ritrattazioni, giri e rigiri di carte in tavola dei vari Fassino, D'Alema,Boselli...si ci metto anche boselli, pur se ha detto, ultimamente, cose che condivido..ma le ha dette con Intini e io non è che sia una che si fidi a priori, visto che sono cresciuta negli anni 80...

Insomma, dopo settimane di partiti socialisti europei, partiti popolari europei,UDC dentro, UDC fuori ma dentro la memoria di Craxi, ma fuori Craxi ma fuori anche ..Berlinguer!!!...ma perfetto incastro con la Margherita e quindi con mezza DC...uno si chiede...sono io che ho capito male la scatoletta di nome sinistra? O sono loro che pur di prendere pezzi di partiti danno i numeri? Se è cosi...sono alla frutta loro e anche il Pd.

Poi leggo Diliberto :-D

Quando abbiamo iniziato l’intrapresa nel 98, non so quanti avrebbero scommesso che saremmo arrivati fin qui, con un partito in campo, che aumenta i voti, aumenta gli iscritti. Se ce l’abbiamo fatta, vuol dire che appunto ci riconosciamo tutti reciprocamente una qualche capacità.
Noi diciamo la “diversità comunista” e “l’identità comunista”.

Che cosa è dunque che noi possiamo dire essere oggi l’identità comunista? C’è una sola cosa che possiamo dire - per il resto possiamo solo affermare con il poeta “ciò che non siamo è ciò che non vogliamo” - in positivo. Che noi irriducibilmente riteniamo, e io ne sono convintissimo, che la grande contraddizione resta ancora oggi la contraddizione capitale lavoro. Ecco la diversità comunista sta nel fatto che noi continuiamo a credere che soltanto con un cambiamento dei rapporti di classe, e non in Italia, ma nel mondo, potremo provare a ottenere il nostro obiettivo. E’ del tutto evidente che questo obiettivo, si declina oggi in Italia non proclamando la rivoluzione. Scriveva Togliatti: «Bisogna diffidare di quelli che scrivono la rivoluzione con la R maiuscola». La denuncia cioè della retorica, della ridondanza.
Noi oggi abbiamo il 2,3% dei voti e col 2,3% dei voti, possiamo provare a strappare dei risultati solo se stiamo dentro al centrosinistra, altrimenti, con tutto il rispetto per i compagni che vengono da quella storia, facciamo Democrazia proletaria e noi non vogliamo fare Dp, vogliamo fare un’altra cosa. Abbiamo l’ambizione di provare a fare un partito grande che sia all’altezza delle sfide nuove. Noi forse non ci riusciremo, ma i nostri giovani sì. Ai nostri giovani che per fortuna sono tanti e sono bravissimi, spetta questo cimento.
Per fare questo dobbiamo riconoscere la nostra parzialità, la nostra non autosufficienza, avere sempre il senso delle proporzioni e saper che noi conteremo nella misura in cui avremo esattamente questa consapevolezza e cioè, che mettiamo questo partito, non al servizio di noi stessi, ma al servizio di una battaglia politica per il cambiamento.

Ci riusciamo? Non sempre ma l’obiettivo è di riuscirci. Facciamo il congresso, e lo variamo ufficialmente, per dire una cosa semplice, per rispondere a coloro che dicono che «certa sinistra non serve». Noi dobbiamo, viceversa, dimostrare che questa sinistra è utile e che un partito comunista non serve ai comunisti. Un partito comunista serve ai lavoratori.

Uno che ancora chiama le cose con il loro nome, uno che non si dimentica da dove viene e guarda al domani non facendo finta di essere uscito dall'uovo di Pasqua, uno che ci prova.

Secondo me uno dei pochi che ci prova con un po' di passione pura. Che meglio soli che male accompagnati e non per oggi ma per domani. Non per noi, ma per tutti.

Il che è molto diverso dal 'guardiamo al futuro,' traduzione: "niente comunismo niente sinistra, niente tutto quel che puo' non essere di marketing per restare belli saldi oggi dove stiamo, chi si è visto si è visto" dei vari revisionisti guelfi del pd.

Solo che pure a marketing stanno messi male, visto che non riescono a dire la stessa cosa per due giorni di seguito. Ma secondo voi, che è e dove va politicamente questo Pd..loro lo sanno?

Poi puo' anche essere che Diliberto dica balle ed abbia altri obiettivi (ma a sesto senso non ci credo), ma almeno le sa dire.

ladytux


6 commenti:

Anonimo ha detto...

Partendo dal fatto che il discorso di Diliberto in parlamento dopo la strage di Nassirya è stato il più bello e giusto della passata legislatura, devo dire che per passione il Pdci ha pochi rivali, ma il problema dal mio punto di vista è che hanno una visione troppo ristretta e poco attenta ai diritti delle nuove realtà sociali... perché è così difficile avere un partito di sinistra con l'integrità del Pdci e la teoria del Prc?
Ciao, a presto

ladytux ha detto...

Perchè speriamo che abbiano un attimo cambiato idea sulla divisione ad oltranza
sta a vedè che ci tocca ringraziare D'Alema e Rutelli sto giro...
besos ;)
ladytux

Anonimo ha detto...

mah!! io di Diliberto non mi fiderei. Secondo me è uno di quelli che per un pungo di voti (e di poltrone) direbbe di tutto. Non ti scordar cosa appoggiò all'epoca della scissione da Faustino


in quanto a dove vada il Partito Democratico.... beh seguirà la voce di Prodi : SIRCANA !! ;-)

Andrea Vanacore ha detto...

Parole, parole, parole...

Anonimo ha detto...

Io mi sono fatto venerdì e sabato due giornate di Congresso della Federazione Romana e ne è uscito lo stesso proposito....speriamo che gli elettori colgano la differenza tra la concretezza ed il fumo del neo centrismo (che non è solo il Pd ed il nuovo Psi....)

ladytux ha detto...

@filomeno....mmmmmm..e di chi mi fido di boselli?
@capelli...e racconta! (ok passo da te )
@ Andrea...parole parole parole..intanto l'indulto non l'ha votato, intanto si deve barcamenare...intanto se un po' più di gente credesse a queste parole invece che a quelle di fassino, magari qualcosa in più si riuscirebbe a fare. con il 2% quest'è..ma meglio quel 2% che il 23 di quegli altri.


disfattisti!!!! :-D
io non mollo.
besos ;)
ladytux